Episode Transcript
[00:00:02] Speaker A: Si spengono le luci e si accendono i microfoni.
Il festival del doppiaggio Voci nell'ombra ha inizio.
Benvenuti a tutti, io sono Gabriele Giacchiero, studente di comunicazione e tirocinante presso il Festival Voci nell'Ombra e sarò il vostro narratore in questo viaggio.
Ad affiancarmi Matteo Gatti, studente di lettere, musica e spettacolo e sarà lo scrittore di questo racconto.
Mario Cordova, nato a Catania nel 1955, si è formato proprio nella nostra Genova, al Teatro Stabile.
Dopodiché ha girato in diverse città fino a stabilirsi a Roma, dove nel 1979 inizia la sua carriera da doppiatore con il film Dieci. Da quel momento la sua attività sarebbe decollata fino a renderlo uno dei doppiatori più attivi e presenti nel nostro panorama, nonché ormai uno dei più longevi, avendo affrontato tre generazioni della storia del doppiaggio.
Chi è quindi Mario Cordova?
Beh, è un attore che ha preso parte a produzioni quali Qualunque Mente, Centro Vetrine, Un Post al Sole, Baby, Don Matteo, Le Tre Rose di Eva e molte, molte, molte altre. Ma soprattutto è un attore specializzato nell'arte del doppiaggio ed è la voce di volti straordinari e iconici come Richard Gere, William Dafoe, Jeremy Irons, Son Johnson, Patrick Swayze e moltissimi altri.
Di recente è diventato anche una delle voci di Jeff Goldblum e Steve Martin nella fortunata serie Only Murders in the Building su Disney Plus.
E' stato doppiatore anche del professor Frank N. Simpson, narratore di Teletubbies, ha doppiato Bruce Willis in opera come Pulp Fiction e Attacco al Potere, e ha doppiato pure Arnold Schwarzenegger e Michael Douglas.
è stata la seconda voce del Batman di Michael Keaton e moltissimi altri ruoli che non posso citare tutti perché sennò finiremo domani mattina e questo podcast durerebbe tipo 25 ore Mario è venuto al festival quest'anno per ben tre eventi speciali Domenica 3 dicembre gli è stato dato il premio alla carriera a Claudio G. Fava per i suoi 44 anni di attività, mentre sabato 2 dicembre ha tenuto una straordinaria masterclass di doppiaggio al pubblico del festival di Savona e martedì 28 dicembre ha presentato il suo romanzo Gli uccelli non hanno vertigini, seconda opera d'autore dopo oltre 20 anni dall'ultima esperienza Il romanzo parla di violenza, di rapporti padre-figlio, di viaggio, ma ce ne parlerà meglio lui stesso tra pochissimo. Il festival ha voluto dunque celebrare Mario in tre modalità.
Come storico e straordinario doppiatore, come pezzo fondamentale della storia del doppiaggio e del cinema, e con questa sua nuova esperienza da autore.
E noi non possiamo che accordarci a questa ovazione per un artista straordinario e poliedrico. Mille di questi premi, Mario.
abbiamo avuto occasione di chiacchierare con lui proprio dopo la presentazione del romanzo quindi ora vi lascio all'intervista con il grandissimo Mario Cordova buon ascolto.
[00:03:20] Speaker B: Hai lavorato a film di grandissima fama abbiamo visto Ghost e Pulp Fiction anche prima.
[00:03:27] Speaker A: Ghostbusters come.
[00:03:28] Speaker B: Ti senti ogni volta che vieni chiamato per un film e che poi si presenta ad essere così iconico o importante per la cultura cinematografica?
[00:03:38] Speaker C: Beh ovviamente è sempre un piacere insomma a parte che doppiare è bello sempre quando tu fai poi una cosa bella però ancora meglio insomma c'erano delle cose, questi film che avete visto oggi c'era Ghost, c'era...
lezioni di piano, Ghostbusters, cose che hanno segnato veramente un'epoca purtroppo sono passati tanti anni, questo è l'unico guaio però è sempre un piacere, ovviamente, doppiare è meraviglioso come parte dicevo, non so se avete sentito la serata è bellissima, è sempre un grande piacere, più bravi sono gli attori, più bello il film Tu non solo essere più contento, perché se il film viene visto è importante, ma perché gli attori sono più bravi e se gli attori sono più bravi è anche più facile essere coinvolto, poter fare cose migliori.
Meno bravo è l'attore e più hai problemi di salvarlo, tra virgolette.
Diciamo che doppiare è come leggere una partitura musicale, in teoria la partitura musicale ha tutto già predisposto, note, tempi eccetera, però vi assicuro che se, che ne so, Uto Ugi per dire un violinista famoso suona un pezzo e invece lo suona un altro il pezzo suona in una maniera completamente diversa, cioè all'interno di questa struttura in teoria così rigida hai una capacità di possibilità di interpretazione che è tanta e tanta perché perché poi tu trasformi, non è una imitazione pedissequa della realtà tu devi rispettare il livello di rabbia se arrabbiato, di amore o di disperazione, dite voi qual è il sentimento ma poi tu lo interpreti come tu sei capace, come tu sei ovviamente nei tempi stabiliti da lui, ma all'interno di questo tu porti la tua storia.
Per questo in qualche modo i film vengono cambiati o arricchiti a seconda delle situazioni, perché ognuno porta la propria storia e ogni doppiatore e ogni film, se invece l'avessi doppiato io o doppiava un altro, portava altre cose, magari cose diverse, magari alcune cose anche medie o più intense. perché dipende poi la persona è importante che lo fa e cambia tanto.
[00:05:55] Speaker B: Andiamo avanti con la seconda domanda tra i tanti attori di cui hai dato voce come per esempio Richard Gere qual è quello con cui sei rimasto più legato?
[00:06:10] Speaker C: Richard è quello che forse mi ha dato più fama, diciamo così, che insomma nel nostro vestire non è una cosa da poco, essere la voce di Richard Gere significa che tu riusci a dire, dai sei la voce di Richard Gere senti, ma puoi fare una telefonata a mia sorella che è pazza, o a mia nonna, a mia zia, a mia madre e quindi ho passato la vita facendo telefonate a sé, va bene come si chiama tua madre? Maria Maria ciao sono io, sono Richard e quindi insomma lui è stato quello che mi ha dato più gioia, però io sono legato a Jeremy Irons che trovo un attore fantastico oltretutto io ho conosciuto entrambi sia Richard che Jeremy perché sono venuti a vedere dei film e Jeremy mi ha detto delle cose mi ha detto in spagnolo perché capiva che io l'inglese non lo sapevo benissimo mi ha detto per favore sempre tu che è il massimo che tu possa ottenere per favore sempre tu e insomma vuole che sia sempre io a doppiarlo.
[00:07:05] Speaker A: E.
[00:07:05] Speaker C: Poi sono legato a degli attori che sono lontani dalla mia sensibilità che è un fatto tipo avete visto questo prete che sarebbe poi Mr Bean nel nome del padre, del figlio e dello spirito.
Anche il caso abbastanza raro. Sì, anche perché quello oppure Ghostbusters che facevo mai incrociava i flussi.
queste cose così, proprio perché laddove sei costretto a usare anche una vocalità non tua ad avere un cuore che non è... insomma, non è proprio una cosa che hai visto tutti i giorni quando se il risultato è buono la fatica è doppia ma la soddisfazione come tutte le cose che tu riesci a tenere con difficoltà quando le hai ottenute ti lasciano e quindi ricordo questi due personaggi soprattutto proprio perché diversissimi da me Di.
[00:07:56] Speaker A: Recente hai ereditato due ruoli da due.
[00:07:59] Speaker B: Tuoi colleghi che sono venuti a mancare che sono Jeff Goldblum da Sergio Di Stefano e recentemente Steve Martin che di.
[00:08:07] Speaker A: Solito è sempre stato doppiato da Michele.
[00:08:09] Speaker B: Calamera che è mancato quest'estate.
[00:08:12] Speaker A: E Martin l'hai doppiato in questa serie.
[00:08:15] Speaker B: Di grande successo che è Only Martins in the Building, vuoi parlarcene?
[00:08:21] Speaker C: Beh la serie è fantastica, dove la danno?
Su Disney+, vedetela perché sono due attori strepitosi, una serie intelligente con una ironia così molto raffinata e insomma io vedo, c'è la mia compagna che è pazza adesso è la terza serie e non vedo l'ora di vedere e quindi è stato veramente un onore e un piacere anche se lui l'avevo già doppiato una volta però effettivamente lo doppiava tanto il povero Michele che ricordo con grande affetto ovviamente sia Michele sia l'altro collega che purtroppo anche quest'anno ne è morto un altro che è Dario Benne la voce di...
aiutatemi...
di Anthony Hopkins è stato un alto grave danno perché a volte succede che va via qualcuno e tu non sai come sostituirli.
Poi tutto si fa con chiunque per carità, ma sono quei colori che quando li perdi è come Woody Allen e il povero Resterionello.
poi qualcuno ha cercato di imitarlo un po' in parte c'è riuscito ma ecco quelle perdite lì sono non solo un perdite per la famiglia, per gli amici, per i colleghi ma anche per lo spettatore perché lui veramente la fortuna in un certo senso è stata subito dopo l'attore che doppiava Oreste aiutatemi sono un attimo sconvolto Sterionello doppiava Woody Allen Woody Allen ha cominciato più a fare il regista che a fare l'attore e quindi non c'è stato tanto bisogno ma se avesse continuato a fare il protagonista dei suoi film sarebbe stato un problema, una perdita che va al di là dell'aspetto umano, ma anche professionale, si lascia artistico, si lasciano dei vuoti che sono incolmabili.
Però questa è la realtà, succede a tutti, anche a noi, anche io.
mi hanno dato il premio della carriera che si dà in genere ai moribondi o ancora meglio se sei già morto no vabbè sono scherzo ovviamente sono molto felice di questo premio quindi per carità la carriera poi insomma in effetti avete visto il filmato io ho cominciato nel 79, c'è un film dell'81 quindi stiamo parlando di 40 il principe della città di Sidney Lumet con il povero Tretto Williams che è morto quest'anno a maggio che poi ti muoiono anche gli attori, anche per noi succede il Padre Suesi per me è stata una grave perdita non solo da un punto di vista professionale, emotivo, ma anche economico perché Patrick che invece faceva tutti i film di successo non c'è più e quindi tu non lo fai più.
Ed è un peccato, davvero.
[00:11:19] Speaker B: Allora ti facciamo un'ultima domanda così poi ti lasciamo libero. Quest'anno hai pubblicato il tuo romanzo intitolato Gli uccelli non hanno vertigini.
Come ti sei trovato a lavorare come autore dopo tutti questi anni da interprete di opere scritte da altre persone?
[00:11:33] Speaker C: È stata un'esperienza indimenticabile l'esperienza più bella, il regalo più grande che la vita potesse regalarmi mi ha veramente cambiato la prospettiva scrivere è un viaggio meraviglioso dentro se stessi dove tu sei il padrone totale e assoluto non ci sono registi, non ci sono direttori di doppiaggio non ci sono tempistiche determinate da problemi di produzione di soldi di doppiaggio e quindi tu lo fai, lo gestisci come più ti aggrada e scrivere è stato significato per me scoprire anche di avere una ricchezza dentro che non credevo di avere cioè che non solo io ho scoperto di non solo di ricordare cose che non ricordavo più e questo ci sta perché quando scrivi sei in una situazione emotiva di apertura e quindi ricordi cose ma che ho ricordato cose che non sapevo di aver visto cioè che per farvi un esempio perché sennò rimane solo pure teoria che quel giorno che io stavo litigando e tanto per cambiare per essere abbandonato dalla mia prima moglie, tanto per dirne una e che quindi eravamo in un ristorante e mi dicono che stavamo litigando mi sono reso conto ricordando questa serata che io e non me ne ero accorto in quel momento avevo dato un'occhiata alla sinistra dove c'era un altro tavolo dove c'era un'altra coppia e che lui c'era con una faccia da stronzo e che probabilmente le aveva detto qualcosa di cattivo perché lei che mi ne aveva un po' di tre quarti aveva chinato la testa e ammassato le spalle io ho pensato che stesse piangendo perché c'era un riverbo dell'appliche sul vicino al loro tavolo che dava su di lei una situazione che non ne aveva ancora capito Una quantità di informazioni, di una cosa che io in quel momento, preso come ero dalla discussione che trattava della mia vita, forse è stato durato due secondi, tre secondi, ma io non me ne sono accorto.
Ma c'è stato qualcuno dentro di me, un omino, che ha pensato bene di registrare immagini, suoni, odori.
E tu dici, cazzo, e chissà quante altre volte è successo così, no?
Perché noi in questo momento stiamo parlando e noi ci siamo girati per un istante e già è un evento di una persona che si è fermata. Ma se io non fossi qua a sottolinearlo, questa cosa è una cosa che non... no?
Se io ci rincontriamo fra un anno, ti ricordi che mentre facevamo... se io non ti avessi detto... magari fra un anno ti rincontro e tu dici sì sì che ci hai detto che tu... ma se io non avessi detto questa cosa, questo gesto sarebbe stato inutile. Quando scrivi questo gesto con la sua importanza e quindi scopri tutto un mondo... cioè ci sta... qua dentro ci sta...
miliardi di stanze, che tu non credevi fosse possibile di avere registrato tante cose, che non sapevi di avere e quindi scoprire deve avere una ricchezza enorme, una costruzione enorme, una suona magnifico bellissimo e poi sto ricevendo, non dovrei dirlo io ovviamente, se la suona da solo dei commenti da chi ha letto il romanzo emotivamente forti insomma e quando mi fanno questo tipo di commenti mi viene da piangere perché insomma è veramente un figlio ci ho pensato a nove mesi di scriverlo ho fatto tre mesi di un lavoro di editing che è il lavoro che fai con una persona che ti dice che odia morire di questa donna straordinaria che mi ha aiutato in questa riscrittura su un lavoro di un anno Questa di oggi è la diciottesima presentazione che faccio da maggio a parte agosto oggi in tutta Italia.
L'ho portato dal Salone del Libro di Torino a Catania, da Trieste a Siracusa, da Milano, Brescia, Padova, Roma, Genova oggi, domani Domani sera sono a The Lions, un'altra presentazione.
Giovedì mattina sono al teatro Liceo Colombo, quindi con il lavoro alla magna. Io ho fatto il Liceo Colombo qui, mi sono diplomato 50 anni fa, quindi vado nell'aula magna del liceo con i ragazzi che 50 anni dopo fanno il liceo come l'ho fatto io allora e poi ne ho un'ultima sempre mercoledì il 30 mercoledì all'aberio quindi ne faccio 4 insomma ho fatto per questo libro una tournée sono stato dovunque a Pistoia a Castigliano Fiorentino in Irpinia dovunque da Maurizio Merluzzo sono andato alla Sia noi siamo colleghi e lavoriamo insieme abbiamo fatto una scena, non so se hai visto quel pezzo divertente che lui fa, adesso la voce di Imane, io sono la voce di Imane che gli dico che non sono io, ma io sono il padre di Imane vai in camera tua, va' simpatico lui, bravo in gamba, bella cosa.
[00:16:19] Speaker B: E niente grazie ti ringraziamo è stato un onore parlare con te grazie e.
[00:16:23] Speaker A: Con questa meravigliosa intervista a Mario Cordova siamo giunti alla fine di questo episodio io vi ringrazio per l'attenzione e ci vediamo alla prossima.