Episode Transcript
[00:00:05] Speaker A: Si spengono le luci e si accendono i microfoni.
Benvenuti a Voci sul palco, il podcast dove il doppiaggio è protagonista.
[00:00:16] Speaker B: Inside Out 2, Kung Fu Panda 4, Oceania 2, ma anche il ritorno di Hayao Miyazaki con il ragazzo Lerone e il grande successo di Il Robot Selvaggio, il quarto capitolo di Cattivissimo Mè, il ritorno al cinema di Garfield di Transformers e il toccante Flow.
Ma anche per la serialità, il ritorno di Ricche Morti dimostra secondo la serie, di Arkane, il successo planetario di Hazbin Hotel, il rilancio di Due Fantagenitori e di Dragon Ball, con l'ultimo lavoro del compianto Akira Toriyama e molto altro.
[00:00:50] Speaker C: È stato un grande anno, anche questo, per l'animazione, che ha vissuto dodici mesi di successi, record, discussioni.
L'animazione è un grande mezzo per raccontare storie con metodi, strumenti ed effetti che la realtà non può raggiungere.
[00:01:10] Speaker B: Che siano prodotti per bambini, per famiglie, per adulti, film e serie per appassionati e nerd, per un pubblico generalista o per studiosi, l'animazione è sempre in grado di regalare emozioni e sensazioni straordinarie.
[00:01:26] Speaker C: Negli ultimi anni, finalmente, anche i meno avvezzi allo studio della materia hanno capito le potenzialità di questo mezzo.
Il festival del doppiaggio anche quest'anno ha celebrato l'animazione con due premi.
Voci di Cartunia, andato al doppiatore milanese con un lunghissimo curriculum nell'animazione, basta citare i suoi personaggi più noti, Sonic e Luffy, Renato Novara.
[00:01:55] Speaker B: E l'anello d'oro al prodotto d'animazione, andato a Maurizio Merluzzo, doppiatore di Garfield, nel ritorno animato del gatto creato da Gene Davis.
[00:02:04] Speaker C: Perché per raggiungere davvero la valorizzazione che l'animazione merita, serve anche questo, premiarla, celebrarla.
Parlarne.
[00:02:18] Speaker B: Che siano i classici della Walt Disney Animation Studios, che siano gli anime seriali come Evangelion e Dragon Ball, che siano i capolavori di Hayao Miyazaki, Isao Takahata e tutto lo studio Ghibli, che siano le grandi saghe epiche come Kung Fu Panda e Dragon Trainer o i toccanti film Pixar, o che siano prodotti più commerciali ma ugualmente meritevoli, L'animazione serve per portare l'ordinario in un mondo straordinario e trasportarci dove la vita vera, per le limitazioni della fisica, non può.
[00:02:48] Speaker C: Il doppiaggio dà, da sempre, un'attenzione particolare all'animazione.
Tanti doppiatori si sono specializzati proprio nei cartoni, come i mitici Pietro Ubaldi, Mino Caprio, Claudio Moneta.
[00:03:04] Speaker B: Tanti doppiaggi animati sono entrati nella storia, anche grazie a lavori di adattamento particolarmente fortunati.
Un grande nome del dietro le quinte di doppiaggi animati è senza dubbio Roberto de Leonardis, di cui cade giusto quest'anno il quarantesimo anniversario della scomparsa.
Autore dei dialoghi, degli adattamenti delle canzoni e della localizzazione di classici come Aristogatti, Il libro della giungla, Robin Hood e molto altro.
[00:03:30] Speaker C: Ma ora, senza perdere ulteriore tempo, diamo voce al vincitore del premio Voce di Cartunia 2024, Renato Novara.
[00:03:40] Speaker B: Renato Novara, attore, doppiatore, anche direttore del doppiaggio, sei qui nel Festival Voce nell'Ombre. Innanzitutto, qual è la tua esperienza con il festival e come ti senti ad aver vinto il premio Voce di Cartunia?
[00:03:55] Speaker A: Il mio rapporto con il festival è la prima volta che ci vengo quindi sono molto felice, doppiamente felice perché prendere direttamente un premio che è quello di Voci di Cartugna intanto è un onore ma poi soprattutto in tutti questi anni uno dei riscontri maggiori che ho avuto è il fatto che non avendo i personaggi degli anime, un riscontro umano cui aggrapparsi tra virgolette il doppiatore è più forte ancora rispetto a magari un doppiatore di un film, di un telefilm in cui tu sei la voce, però di fatto quell'attore esiste.
Quindi è un premio che ha un sottotesto per me più forte ancora, ecco.
[00:04:33] Speaker B: Enordiamo con i tuoi personaggi più famosi, con i quali ci togliamo le banalità. Allora, Ted Mosby, qual è il tuo rapporto con questo personaggio e con questa serie straordinaria? E hai qualche aneddoto da raccontarci su come sei stato scelto su questo ruolo?
[00:04:47] Speaker A: Ted Mosby è il mio preferito in assoluto e poi soprattutto mi somiglia molto e credo che uno dei motivi per cui io sono stato scelto è anche la somiglianza non fisica, anche se alcuni sostenevano che ci somigliassimo, ma più che altro il fatto che nasce sfigato e poi si evolve come essere umano, come uomo, quindi quando ho fatto il provino per esempio ero un po' la voce aggiunta, la voce un po' sfigata rispetto agli altri che hanno fatto il provino e invece fu scelto proprio perché nasceva come voce sfigata quindi questa cosa mi ha sempre fatto molto ridere e poi ho vissuto con lui essendo quasi coetaneo, lui un po' più grande Però ho vissuto le stesse cose. Quando io l'ho doppiato, avevo appena finito l'università. Quindi ho rivissuto tutti i percorsi universitari, il rapporto con i compagni, con gli amici, la ricerca del lavoro, l'inizio della vita da adulto.
Per cui è proprio uno specchio, in generale, della società dei ragazzi che hanno quell'età lì.
E mio in particolare di quel periodo. Già, magari adesso sarebbe un po' più vecchia per voi che siete più giovani, però comunque è stato uno specchio.
[00:05:46] Speaker B: Un altro personaggio tuo chiave è Luffy di One Piece. Innanzitutto tu di One Piece hai anche diretto una parte della serie e il ruolo lo hai ereditato da un tuo collega Luigi Rosa. Com'è stato l'approccio di un personaggio ereditato ma senza stravolgerlo, nel senso facendolo comunque tuo, e com'è dirigere un prodotto di cui sei anche, nel senso, protagonista chiave?
[00:06:09] Speaker A: Alla parte della seconda domanda, perché è terribile dirigerlo, nel senso che finché non ci sei fuori, anzi perché dentro c'ero, non ti rendi conto della complessità, ma complessità che unisce tutto, la storia, unisce i personaggi, le sfumature, il rapporto tra i personaggi, il rapporto anche vocale, cioè il fatto di dover far fare una battuta a una persona e come quella risponde in funzione della distanza, perché in One Piece ci sono delle distanze che sono enormi, cioè a volte si parlano, sono lontanissime, si parlano come se fossero a due centimetri, quindi è veramente molto complesso. Poi ho diretto il film One Piece Red, che è stato complesso, un po' meno della serie devo dire, Infatti la serie l'ho mollata, ho detto guarda, vi ringrazio ma lascio fare ad altri perché per me è un po' troppo. Il film invece iniziava e finiva quindi insomma era anche più, tra virgolette, facile l'approccio perché te lo guardi, lo riguardi, lo riguardi, lo capisci, lo estrapoli.
Poi l'ho fatto tutto io, quindi sapevo bene che cosa volevo, tra virgolette.
Per quanto riguarda invece il personaggio, è stata un'eredità pesante all'inizio. Poi devo dire che, tolti i primi periodi in cui mi chiedevano di rifarmi un po' al vecchio doppiaggio, io a un certo punto ho detto, beh, senti, se devo farlo così, no. Quindi l'ho fatto mio, nel senso che, basandomi sull'originale, ho cercato le mie note, le mie chiavi di lettura, le mie grida e tutto il resto.
A oggi direi che siamo molto diversi io e Gigi.
Magari all'inizio cercavo un po' di andargli dietro, ma poi c'è stata anche un'evoluzione del personaggio, nel senso che è cresciuto anche lui.
Ci sono tanti momenti di combattimento e di eroismo a fronte di quelli più comici. Insomma, siamo cambiati insieme.
[00:07:50] Speaker B: E invece nel 2018 hai partecipato al ritorno di Mary Poppins, andando a Roma a doppiare. Innanzitutto, com'è alternarti tra Roma e Milano, che sono due studi, comunque due modi, cioè non modi, due piazze di doppiaggio differenti, con volti differenti, modalità differenti, e com'è stata invece l'esperienza su questo film, che è un film Disney sequel di uno dei classici del cinema in cui hai anche cantato.
[00:08:18] Speaker A: Io lavoro su tre città, faccio Milano, Torino e Roma.
Negli ultimi anni ho dato un po' più la precedenza a Roma, adesso sto un po' più dando la precedenza a Milano e Torino, ma per una questione di vita, perché altrimenti a un certo punto non vivi più.
L'approccio è stato molto figo, nel senso che io ero un fan di Mary Poppins, io ho un tatuaggio di Mary Poppins che è precedente al film, poi ne ho un altro che invece è successivo al film, per cui quando io sono stato chiamato per il provino tutti hanno visto il mio tatuaggio, mi hanno detto ma che ti sei tatuato apposta per il provino? Io ho detto no, c'era già.
E tu pensa che io sono stato chiamato da Fiamma, inizio, mentre doppiavo l'attore di Ted Mosby, cioè Josh Rednor, in una serie finita in Pumice, che si chiama Rise.
Quindi, se non fosse per Ted Mosby, magari non sarei venuto in mente. Fa ridere, ma è così.
Ed è stato per me, guarda, l'acme. Cioè proprio io ho detto, quando mi chiedevano qual è il tuo sogno, io dicevo io vorrei un giorno doppiare un film.
Un film di Natale, un film in cui canto e un film della Disney. E questa era veramente la summa di tutte le cose. E poi Michael Banks, me lo ricordavo quando ero piccolo, quindi vederlo diventato adulto, rivivere io la sua vita per la durata del film.
E poi quell'attore me lo sono portato anche in altri film, quindi è stato ancora più bello.
E poi Mary Poppins per me è veramente la mia eroina nel senso di eroe al femminile, ovviamente.
Quindi è stato bellissimo. Ho dei ricordi pazzeschi di quel film.
[00:09:54] Speaker B: E invece, andando su qualcosa di meno noto, qual è il ruolo, escludendo quelli principali, Sonic, Luffy, Ted, eccetera, a cui sei rimasto più legato e che magari vieni ricordato invece meno?
[00:10:08] Speaker A: Tra quelli meno ricordati, quindi escludendo appunto, come dici tu, Sonic, Luffy, Edward Elric, perché anche lui è molto ricordato, ce n'è uno che mi ha sempre molto colpito, e che mi piaceva tantissimo, però è durato poco, che era Zero Kiryu, Vampire Knight, dove eravamo un trio, cioè io, Benedetta Ponticelli e Patrizio Prata, io e Patrizio ci contendevamo Benedetta praticamente.
[00:10:33] Speaker B: Mi.
[00:10:33] Speaker A: Colpiva tantissimo, le scene stra-sofferte di quando non voleva succhiare il sangue, insomma, è stato molto bello, molto forte.
E poi c'è un film che si chiama The Mauritanian, dove tratto da una storia vera che ho doppiato qualche anno fa con Jodie Foster, che è la coprotagonista femminile insieme al mio attore.
Un altro film di cui magari si è parlato molto all'epoca, poi è finito un po' nel dimenticatoio, però mi ha dato tantissimo, è stato molto bello.
[00:10:58] Speaker B: E chiudo chiedendoti qual è il tuo approccio, se c'è una differenza tra il lavoro sulla live action e il lavoro sulla animazione, dato che doppi tanto sia in un ambito che nell'altro.
[00:11:10] Speaker A: C'è una differenza enorme, ma l'impegno è soprattutto vocale.
Per quanto riguarda il live action, gli umani tu approcci in un modo normale, magari urli, però urli da persona normale come urleresti tu, se c'è una rapina urli, e vivi tendenzialmente quasi sempre cose vere, cioè cose che comunque ti succedono o che hai visto succedere ad altri.
Nel mondo dell'animazione, soprattutto l'animazione giapponese, è tutto all'eccesso, quindi sono all'eccesso le azioni, le cose che succedono e all'eccesso l'utilizzo della voce, perché le urla sono non sono neanche urla, sono sorumane, durano un'infinità, cioè a volte un urlo dura dieci secondi e tu devi starci dietro, quindi l'approccio è che quando vado a fare gli umani dico, ah, un sospiro di sollievo, quando vado a fare gli anime e i cartoni dico, aiuto, cosa ne sarà di me oggi?
Però è molto divertente, perché poi, come dicevo prima, il riscontro dei ragazzi e delle persone e, diciamo, mondo dell'animazione contro umani è 9 a 1, cioè il riscontro è molto di più negli esseri umani, infatti magari sono fiorfiori di doppiatori, bravissimi che hanno fatto la storia con attori hollywoodiani che sono molto meno conosciuti, magari di noi che facciamo molti cartoni.
Per cui approccio diverso, l'impegno vocale dei cartoni è molto maggiore e l'approccio è vado al turno, spero di sopravvivere.
[00:12:31] Speaker B: Grazie mille.