Episode Transcript
[00:00:03] Speaker A: Si spengono le luci e si accendono i microfoni.
Il festival del doppiaggio Voci nell'ombra ha inizio.
Benvenuti a tutti, io sono Gabriele Giacchiero, studente di comunicazione e tirocinante presso il festival Voci nell'ombra e sarò il vostro narratore in questo viaggio.
Ad affiancarmi Matteo Gatti, studente di lettere, musica e spettacolo e sarà lo scrittore di questo racconto. Ed eccoci arrivati all'episodio in cui intervisteremo i nostri mitici doppiatori. Buon ascolto!
Siamo in compagnia di Fabrizia Castagnoli. Ti volevo chiedere, nella tua carriera da direttrice hai lavorato a produzioni come per esempio Baywatch, c'era una volta in America.
Qual è stata la serie o il film che ti ha dato maggiori soddisfazioni in dirigere?
[00:00:50] Speaker B: Ah sì, beh, Baywatch soltanto come doppiatrice nel, mi pare, 1615. Invece sicuramente posso citarne due di film che ho diretto e che mi hanno dato grandissima soddisfazione. Uno è Quasi Amici, che è un film strepitoso e che apre il cuore, per cui è stato anche difficilissimo adattarlo. Io normalmente adatto i film che dirigo.
è stato difficilissimo adattarlo perché il protagonista giovane parla una lingua che non è il francese, è una lingua che si chiama verlain e che verlain è l'inverso della parola envers, cioè significa proprio questo, cioè loro parlano invertendo le parole e questa cosa naturalmente è un linguaggio nato nelle banlieue parigine non ha un corrispettivo italiano e quindi bisognava trovare delle frasi colorite, strane, ma ovviamente non all'inverso, non è che invece di dire poi io dicevo IOP e insomma quello è stato molto difficile. La seconda, se ho ancora il tempo di dirlo, è stata un film che si chiama Moliere in bicicletta e dove due attori interpretati da Christophe Lambert e Fabrice Luchini, anziani, decidono di mettere in scena il misantropo di Molière. E quindi cosa fanno?
Sullo schermo fanno un sacco di prove del misantropo di Molière.
Anche lì bisognava trovare due attori doppiatori che sapessero interpretare Molière.
bisognava adattare gli alessandrini di Molière perché Molière scrive in rima in alessandrini e quindi fare delle rime con linguaggio settuale secentesco in primo piano in labiale è stato difficile il film era delizioso fra l'altro c'era anche una deliziosa maia sansa italiana che sono stata costretta a me ad andare a doppiare a Parigi è stato terribile e quindi sì queste diciamo che sono le due cose di cui vado più fiera poi ce ne sono mille ma insomma queste sono importanti per me grazie.
[00:03:19] Speaker A: Nella tua carriera hai doppiato personaggi e attrici svariegati da Diane Keaton, un personaggio di Dirty Dancing e recentemente Rhea Perlman in Barbie.
Però hai anche prestato la voce a diversi personaggi animati, ad esempio che ricordo sono in Dark Crystal e un film carinissimo che è Il figlio di Babbo Natale.
Da professionista ormai rodata in questo ambito quali sono le differenze di approccio lavorativo e personale tra due stili diversi come live action e l'animazione?
[00:03:54] Speaker B: Sì direi che siccome lo vado ripetendo in maniera ossessivo compulsiva il doppiatore deve essere un attore peraltro la mia carriera artistica è nata qui a Genova non.
[00:04:07] Speaker A: A caso.
[00:04:10] Speaker B: Per quel che riguarda l'animazione è chiaro che le tecniche attoriali.
[00:04:21] Speaker A: Che.
[00:04:22] Speaker B: Ti sono proprie devono essere in qualche modo incrementate ancora di più perché devi avere verbi, movimenti, cambi di intonazioni repentini molto più efficaci di quanto non si abbiano nel doppiaggio della vita normale. Una cosa che non hai dimenticato perché non era animazione, però ci tengo tanto, Io ho doppiato Fly, cioè in Babe, maialino. Io ho vinto il provino per la cagna. E quindi sì, questa è una cosa a cui tengo tantissimo.
La mamma di Fly, perché Fly non aveva una mamma maialina, aveva una mamma adottiva naturalmente, cagna, ero io.
[00:05:16] Speaker A: Grazie mille, le ringraziamo tantissime, è stato un onore, grazie. Grazie mille. Buon lavoro.
Anche a lei, grazie. Siamo in compagnia di Alessandro Rossi.
Tra i ruoli che ovviamente ha doppiato come Schwarzenegger, qual è quello che gli ha divertito di più? Qual è stato il personaggio che ha detto che questo mi diverte farlo?
[00:05:40] Speaker C: Allora considera che io lo faccio da più di 40 anni se fosse uno solo sarebbe veramente poco diciamo che alcuni personaggi tra i tanti che mi hanno divertito uno di quelli che mi ha divertito di più è stato Beef su Ritorno al Futuro per me è stato veramente un grande divertimento è stato un grande divertimento doppiare Schwarzenegger su I Gemelli Mi sono divertito tantissimo anche perché allora si doppiava insieme, eravamo a Leggio io e Giorgio Lopez, insomma voglio dire solo il nome.
ti lascia anche soltanto capire quanto potesse essere stato molto divertente. Il direttore era Maglio De Angelis, che era un'altra persona estremamente spirituosa, con cui davvero si lavorava molto bene, quindi è stata una lavorazione meravigliosa.
Se per divertimento si intende anche il divertimento, la passione di un attore per l'impegno, per le cose che richiede, beh, allora sicuramente Liam Neeson.
praticamente quasi sempre, almeno Liam Neeson dell'inizio, quasi sempre.
Poi ultimamente ha fatto un po' di film, un po' fotocopia uno dell'altro, insomma alla fine è stato lo stesso personaggio, però insomma vabbè, comunque sicuramente Liam Neeson.
Mi è piaciuto tantissimo doppiare un attore che poi ho doppiato poco, ultimamente non ho più doppiato, ma che all'epoca doppiai tantissimo, che era Samuel L. Jackson.
[00:07:14] Speaker B: E.
[00:07:14] Speaker C: Il nero del miglio verde mi è rimasto nel cuore però magari se mi togliete la parola è meglio perché io continuo per un'ora e mezzo per noi.
[00:07:24] Speaker A: È un piacere, non si preoccupi come ci si sente da professionista ogni volta che viene affidata la direzione di un film e che già si presenta a essere così importante per la storia del cinema e non solo?
[00:07:38] Speaker C: Allora, la cosa molto bella di un certo tipo di lavori, di qualsiasi lavoro artigianale, di qualsiasi lavoro creativo, è che, indipendentemente dagli anni di esperienza che uno può avere alle spalle, ogni cosa è come ricominciare dall'inizio. Ogni sfida è una nuova sfida.
E questa è la cosa che rende questo lavoro molto stressante, ma anche incredibilmente affascinante.
Wes Anderson è stata una sfida colossale, proprio colossale a tutti i livelli, nel senso che sia partendo dal dialogo, il dialogo di quel film è stata una cosa difficilissima, sia perché era estremamente difficile il linguaggio del film, andava colto, andava trasposto eccetera, sia perché come raramente succede, a me è successo soltanto un'altra volta con il concerto, c'è stato un rapporto strettissimo con la regia che voleva, chiedeva che il suo copione fosse trasposto nel modo più fedele possibile e il più aderente non solo alle singole parole ma all'effetto generale che voleva avere.
Considerate che spesso con queste grandi produzioni americane dove la regia ha un qualche controllo si usano le back translations cioè tu fai il tuo copione e poi si prendono delle key phrases cioè alcune frasi a campione vengono ritradotte in inglese per far capire al regista come sono cambiate con l'adattamento Bene, su questo film è stato ritradotto tutto il copione non semplicemente alcune frasi Ed è stato adottato un criterio che in genere si usa per gli articoli universitari, cioè è stato fatto ritradurre da una persona che non aveva visto il film, non conosceva il copione e non conosceva me.
gli è stato dato un copione italiano e gli ho detto, tiè, traducilo.
[00:09:38] Speaker D: Perfetto.
[00:09:38] Speaker C: Proprio perché lui era ossessivamente turbato dall'ipotesi, dalla possibilità che dei significati che lui aveva messo nel film slittassero in qualcos'altro. qui ci sono state limature, poche ma significative, insomma è stato un lavoro appassionante. Ken Loach è un altro universo, quando entri nell'universo di Ken Loach entri in una dimensione del cinema che non ha nessun altro regista vivente attuale.
[00:10:10] Speaker A: E ti.
[00:10:10] Speaker C: Pone dei problemi incredibili. Ken Loach per il 50-60% lavora con non professionisti, lavora con attori che doppiare in italiano è di una difficoltà paurosa. Già è difficile di suo. Considerate, i film di Ken Loach nei festival internazionali passano con i sottotitoli in inglese. Ti dici, scusa, ma non è inglese. È inglese, come se fosse calabrese stretto. Per cui, giustamente.
E quindi entrare nel mondo di Ken Loach sia a livello di dialogo, sia a livello di scelta delle voci e poi in sala per riuscire a ricreare il clima che lui riesce a creare è davvero una sfida ardua. Io ogni volta mi sento male se era questa la domanda, però poi cerco di farlo.
[00:11:01] Speaker A: Grazie mille, la ringraziamo tantissimo per averci dato il suo tempo, grazie. Piero Cavallo, audiodescrittore. Ti volevo chiedere, come prima domanda, da quanto tempo fai questo mestiere?
[00:11:15] Speaker E: In realtà è molto poco, non è tantissimo, sono meno di due anni che scrivo audiodescrizioni.
Prima ero traduttore, e quindi ero comunque nel mondo della traduzione e anche dell'adattamento in lingua facile, in linguaggio facile quindi sempre nell'ambito dell'accessibilità però nell'audiodescrizione da meno di due anni.
[00:11:39] Speaker A: Qual è il tuo approccio nei vari settori in cui lavori? Ovviamente lavorerai al cinema però anche nelle serie tv ma ci sono delle differenze tra questi due mondi?
[00:11:51] Speaker E: Sicuramente nelle serie tv ad esempio avendo più episodi bisogna mantenere una certa coerenza terminologica nelle audiodescrizioni, cosa che invece non avviene o comunque avviene di meno nei film dove hai più spazio per utilizzare un linguaggio più variegato.
[00:12:14] Speaker A: Oggi sei qui al festival internazionale del doppiaggio Voci nell'ombra come ti senti ad essere qui oggi in questo evento così speciale, unico?
[00:12:25] Speaker E: È davvero emozionante essere qui davvero mi sento onorato appunto dopo solo neanche due anni di audiodescrizione essere qui invitato a questo festival così importante ultima domanda che.
[00:12:42] Speaker A: Ti volevo fare qualche spoiler qualche anticipazione.
[00:12:45] Speaker E: Sui tuoi progetti futuri Beh, spoiler, non posso farne, però ecco, ci sono parecchi progetti nel cassetto e fortunatamente le autodescrizioni stanno diventando sempre più frequenti e quindi questo è qualcosa di positivo, soprattutto oggi che è la giornata internazionale delle persone con disabilità, è una notizia davvero importante.
[00:13:12] Speaker A: Grazie mille siamo qui con simona chiodi domanda subito così generica diciamo quali sono i lavori che ti tieni diciamo più nel cuore che ti sono piaciuti di più che ricordi con piacere Questa Gabriele.
[00:13:27] Speaker F: È davvero una bella domanda perché a volte siamo talmente presi dalle consegne e dalla velocità che non abbiamo il tempo di viverci il presente che è un po' il tema della serie per cui sono qui e forse è la serie che più credo mi rimarrà nel cuore, un po' perché è The Bear, un po' perché mi ha portato questo festival, quindi per me è un regalo incredibile, e un po' perché è una serie toccante, è un po', lo dicevo prima, una sorta di prisma dentro cui guardare i vari aspetti della vita e è una serie che nonostante, no forse nonostante, è proprio una serie che secondo me è proprio la metafora della vita dei nostri tempi, questa velocità e quindi il tempo è un elemento chiave e c'è una battuta del personaggio Carmi nella prima stagione in cui dice insomma a Marcus un ragazzo che lavora in cuscina con lui a volte devo ricordarmi di vivere il presente e questa battuta voi siete molto giovani quindi probabilmente però per me che insomma inizio ad avere una certa età dico sì è vero a volte si vive con le ansie del passato o comunque le cose non bellissime del passato che ti porti dentro e le ansie per il futuro no perché si va sempre di fretta quindi forse questa serie The Bear sicuramente è quella che.
[00:14:48] Speaker A: City The Bear, che è una delle serie che ha assunto più notorietà negli ultimi anni, come ti senti a lavorare a dei progetti che assumono questo livello di fama nella cultura pop contemporanea, nella cultura cinematografica?
[00:15:07] Speaker F: Guarda, adesso mi sento una privilegiata, ma quando io ci ho lavorato non lo sapevo assolutamente. Diciamo, The Bear è una serie fortunata ed è anche un po' a frutto del cinema indipendente.
Nessuno, bravissimo, io ho avuto veramente, per questo vi dicevo, un grande regalo per me, un'opportunità, perché quando l'ho presa era giugno, quindi diciamo periodo estivo, era appena uscita nell'anno scorso 2022 negli Stati Uniti, quindi arrivavano gli episodi man mano che andavano in onda, quindi non ho avuto l'opportunità di visionarla prima, quindi anch'io non sapevo esattamente che cosa stessi, su cosa stessi lavorando, quindi è stata veramente una scoperta.
Oggi, che The Bear sicuramente ha ricevuto il plauso del pubblico e l'attenzione di tutti, dico a Cipicchi è stato veramente un privilegio poter lavorare e mi auguro che ci siano sempre più serie come queste, con l'ombra che incombe dell'intelligenza artificiale, anche nel mio lavoro, chissà che cosa succederà, forse un cervellone artificiale ti scriverà serie e poi le tradurrai e le adatterà, chi può dirlo.
Però chissà se effettivamente un'intelligenza artificiale può creare una serie tanto complessa The Bear, che The Bear c'è tutto, cioè veramente è un mondo, cioè è dramma, è una messa in scena sofisticata, a volte tragedia, a volte ironia, c'è veramente un insieme di elementi incredibili.
È una serie e tra l'altro il personaggio di Carmi, non so se voi l'avete seguita un personaggio per me meraviglioso perché è l'eroe della cucina perché di solito questi chef che vediamo in televisione che per me sono gli antieroi sono sempre lì pronti a maltrattare la brigata invece lui è timido, introverso, di poche parole la sua espressione artistica è tutta attraverso una fisicità particolare, nervi e sguardi penetranti ed è anche gentile.
Oddio, a volte anche lui perde un po' il controllo, però non si diverte a trattare male nessuno, tantomeno le persone che lavorano con lui. E quindi questo personaggio positivo è tormentato, perché viene da una famiglia disfunzionale a questo orso, che è un po' la metafora della sua famiglia, delle sue emozioni represse.
un po' mi fa talmente simpatia che mi sembra quasi, non lo so, un cugino e quindi poi quel personaggio che è finzione però dopo averci lavorato tanto diventa veramente qualcuno di famiglia, qualcuno a cui si vuole bene.
[00:17:48] Speaker A: Grazie mille, grazie mille per il suo tempo, grazie.
[00:17:51] Speaker F: Grazie a voi, buon lavoro.
[00:17:54] Speaker A: Siamo con Massimo Lodolo, attore e doppiatore famosissimo. Volevo chiederti se potessi dirci qualcosa sulla tua esperienza su uno dei tuoi personaggi più iconici che hai interpretato che è Lucius Malfoy in Harry Potter.
Com'è stata la tua esperienza a lavorare in un progetto che è stato veramente un grandissimo successo per molti anni e ancora oggi lo è, che è la saga di Harry Potter appunto.
[00:18:20] Speaker G: Sul personaggio hai notato che ha un criterio di eleganza mefistofelica, di raffinatezza anglosassone, quindi è una corda decisamente difficile da assimilare, è la più complessa da assimilare.
Il significato di Harry Potter è immenso, è ormai un elemento fondamentale della cultura, quindi mi sono sentito investito di una responsabilità culturale a prescindere dall'interpretazione del personaggio e questo mi lucinda ormai da da tempo immemore, fra l'altro oggi leggendo il giornale ho visto che anche stasera c'è un Harry Potter in televisione e che.
[00:18:57] Speaker A: È.
[00:18:59] Speaker G: Un onore in definitiva soprattutto dal punto di vista culturale più che della prestazione in sé.
Siamo modesti esecutori, siamo fautori di una mediazione culturale che però ha un valore imprescindibile almeno nel nostro paese.
[00:19:16] Speaker A: Volevo chiederti un'altra cosa su un altro personaggio che hai interpretato, che è il cattivo di Kung Fu Panda, che è un personaggio veramente complesso, cattivissimo, soprattutto nei confronti dei panda.
Come ti sei sentito a dar voce a questo tipo di personaggio?
[00:19:36] Speaker G: Ci si sente finalmente liberati dalla propria malvagità, si è autorizzati ad esprimere il peggio di se stessi.
L'attore in originale è Gary Oldman, che basta affidarsi, a me è capitato di seguirlo più di una volta.
Devo dire che Lor Shen, avrei notato visto la vostra attenzione, tonalità differenti non consuete per le mie corde che sono spesso calde, sono spesso sornione ma aveva guizzi di isteria che nella preparazione nel bagaglio tecnico di un attore è una risorsa complessa e gratificante a maggior ragione insomma quindi ti ringrazio per la citazione perché è un gran bel personaggio sebbene devo dire che pensa il giornale Chuck perché allora faceva le schede con i doppiatori, sbagliò il nome del doppiatore, ne mise un altro che non mi ricordo e quando fu segnalato non corressero la scheda ma messero subito un errata corrige, quindi io ho un piccolo dolore a riguardo.
A lor scende relativo a quel giornalaccio Chuck che in definitiva ci ha odiati come doppiatore e poi infatti ha escluso le schede con i nomi dei doppiatori.
[00:21:00] Speaker A: Recentemente hai doppiato Gary Oldman in Oppenheimer e anche numerosi personaggi del live action e dell'animazione per esempio un personaggio della nostra infanzia è The Custard Lo sai.
[00:21:14] Speaker G: Che il fischio è mio? Ora non lo posso più fare perché mi sono cambiati i denti ma la caduta col fischio è stata un'invenzione dell'edizione italiana se tu senti l'edizione originale non c'è il fischio ogni volta che cade quindi ti ringrazio di queste citazioni da.
[00:21:32] Speaker A: Professionista quali sono le differenze a lavorare in questi due mondi questi due stili che sono diversi diciamo doppiare un attore in un film e doppiare un personaggio d'animazione il personaggio animato come mi è.
[00:21:51] Speaker G: Capitato di dire in un'altra occasione ti dà una piccola zona di libero arbitrio perché non è detto che il doppiatore in originale si sia di fatto incollato al disegno, sebbene negli Stati Uniti venga costruito il disegno sulla recitazione, al contrario di quanto facciamo noi.
quindi devo dire la differenza tra l'animazione e gli umani è credo in questo piccolo dettaglio è più giocosa e più ti lascia come detto spazio a un piccolo gioco arbitrario che ci possiamo concedere certamente sempre rispetto alle corde delle corde del personaggio e non arbitrariamente insomma ok.
[00:22:39] Speaker A: Grazie mille, è preso tempo.
Siamo con la mitica Stefania Patruno e ovviamente la ricordiamo per uno dei personaggi più iconici che è la signora McAllister di Mamma ho perso l'aereo.
Com'è stata la tua esperienza in questi due film che comunque sono rimasti uno dei gioiellini che sotto Natale ci fa divertire sempre?
[00:23:04] Speaker D: Certo, ci tengo a dire che io non avrei mai immaginato che questo film potesse rimanere nel cuore delle persone così tanto. All'epoca ero molto giovane, non avevo l'età per essere la signora McAllister, è stato grazie alla direttrice Silvia Monelli che mi aveva conosciuto a teatro perché avevamo lavorato insieme a teatro che mi ha dato questa opportunità e ancora oggi quando incontro appunto ragazzi come voi veramente mi fa pensare che il nostro lavoro effettivamente vada al di là di quella che è una professione che entri nel cuore delle persone questo mi piace molto mi è capitato anche con altri personaggi nei cartoni animati con Naruto eccetera un po' lo stesso impatto la Tsunade quindi mi fa sentire sempre giovane mi fa sentire sempre insieme alle persone che apprezzano i progetti fatti bene che apprezzano le cose belle che poi rimangono nel cuore Hai lavorato.
[00:24:00] Speaker A: Tanto anche nel live action, nell'animazione. Da professionista dell'arte del doppiaggio assumi impostazioni e approcci diversi quando devi doppiare un'attrice o un personaggio animato?
[00:24:11] Speaker D: No, direi di no. Intanto abbiamo la fortuna di avere sempre un coordinatore artistico che è il direttore di doppiaggio che ha visto per intero il progetto.
e quindi il doppiatore segue, non esegue, ma segue le indicazioni attente del direttore e poi cerca di metterci del suo certamente quando viene selezionato di per sé ha già le caratteristiche per riuscire bene questo è lo scopo e anche l'aspetto più di valore del nostro lavoro perché tutti i professionisti sono bravi professionisti quindi mi sembra che il doppiaggio sia proprio un luogo di eccellenza e spero che.
[00:24:45] Speaker A: Rimanga sempre così Facciamo una domanda che è di rito ormai, tra tutti i personaggi che hai interpretato, che hai doppiato, oltre ovviamente alla signora McAllister o ai personaggi di Naruto, quali sono quelli che ti porti di più nel cuore, a cui sei rimasta più affezionata?
[00:25:06] Speaker D: Sai che per me è molto difficile dirlo perché sono uno strano personaggio nel senso che mentre lavoro io sono molto concentrata su quello che faccio ma subito dopo e subito prima io non ci penso più quindi li apprezzo tutti con qualcuno ecco ripeto non avrei mai pensato che sarai poi diventata riconoscibile per esempio non mi sentivo particolarmente portata per i manga invece ho fatto tante direzioni e ho imparato a entrare nel linguaggio dei manga e degli anime e ad apprezzarli molto.
Ci è voluto del tempo perché io sono di una generazione che per prima ha affrontato questo nuovo linguaggio e capisco perché per i giovani sia importante e poi confesso anche che io mi diverto molto a fare videogame. Non sono una gamer purtroppo ma mi.
[00:25:51] Speaker A: Diverto molto perché so che sono molto difficili da doppiare cosa avete?
[00:25:55] Speaker D: Abbiamo solo la forma d'onda però io con quello viaggio tanto con la mia fantasia e poi sono dimensioni epiche, dimensioni grandi, sono soldatesse, sacerdotesse, sono grandi personaggi quindi sai per un'attrice, una doppiatrice è un invito a nozze grazie, ti ringraziamo.
[00:26:16] Speaker A: Siamo qui con Emanuela Rossi che sicuramente tutti ricorderemo per aver dato la voce a Pippi Calzelunghe un bellissimo programma a cui siamo tutti affezionati io compreso e volevo proprio partire da lì da questa esperienza di Pippi Calzelunghe quindi quando eri una bambina che ti sei messa a doppiare questo personaggio Qual è il tuo ricordo di questa esperienza?
[00:26:48] Speaker H: Intanto era divertentissimo perché in sala con me c'erano altri due doppiatori che erano gli altri due bambini che erano Tommy e Annika e per cui stavamo lì ed era quasi un gioco molto impegnativo ma era quasi un gioco era talmente un gioco che il ragazzino che faceva Tommy Maurizio Ancidoni che purtroppo non c'è più facevamo a gara chi aveva più scene allora siccome Pipi era la protagonista assoluta e io avevo più scene di lui per cui lì c'erano già i primi conflitti uomo-donna però insomma comunque tutto così nell'ambito di un gioco e poi Vippi era così divertente ma lo sai che io mi diverto ancora adesso a vederlo è ancora godibilissimo e mia nipote la figlia di mio fratello che ha sette anni lo vede a Carnevale si è fatta il costume di Vippi Calzelunghe.
[00:27:35] Speaker A: Ma poi è genuinamente divertente io lo.
[00:27:38] Speaker H: Guarderei ancora oggi è genuinamente divertente però anche la narrazione è bellissima ma insomma io non me lo sarei mai aspettato che poi in realtà avrei cresciuto tante generazioni infatti io ho fatto tanti film, no? tante cose così ancora quando dice ma tu hai doppiato Pippi calze lunghe poi da lì di strada ne abbiamo fatta.
[00:27:59] Speaker A: Hai anche doppiato poi la gattina degli aristocatti no?
[00:28:03] Speaker H: Il gattino era Cinzia de Carolis Matisse era Riccardo Rossi mio fratello che non sapeva ancora leggere parliamo proprio del paleolitico e io doppiavo Bizet insomma Pensa se un bambino che doppia questi film, queste cose, magari non è più un lavoro, veramente è un gioco, è un divertimento.
Poi noi doppiamo un film anche bellissimo che si chiamava Pomi d'ottone e Manici di scopa.
[00:28:28] Speaker A: Bellissimo, stupendo.
La cosa bella dei doppiatori come te è che avete iniziato da bambini e quindi avete un sacco di anni di esperienza.
[00:28:40] Speaker H: Infatti con i miei fratelli, perché anche Massimo Rossi, mio fratello, e quando ricordiamo quando magari proiettano dei vecchi film e ci ricordiamo anche dei vecchi doppiatori quelli veramente storici Cicoli, Panicali, la signora Simoneschi la Calavetta adesso non ci sono più ma per chi conosce questo mestiere sa di che voci parliamo che attori erano e allora ci guardiamo e diciamo madonna ma siamo proprio vecchi ma ti rendi conto sono passati mezzo secolo è passato.
[00:29:09] Speaker A: Mezzo secolo Ovviamente hai doppiato una maria di attrici, forse la più iconica è Emma Thompson.
Qual è stata, com'è, come l'hai vissuta l'esperienza di aver doppiato questa attrice che ha interpretato una bella lista di film di successo e non?
[00:29:31] Speaker H: Dunque la mia esperienza, che questa fa sempre piacere, è doppiare queste grandi attrici perché veramente poi diventa una grande scuola per chi come me non fa solo doppiaggio ma fa anche decine e devo dire che lei è un po' una mascalzona perché mi mette sempre alla prova ogni volta è sempre una grande difficoltà perché lei ha una capacità non solo interpretativa da un punto di vista espressivo ma anche da un punto di vista proprio del linguaggio perché è una che non prende mai i fiati parla parla.
[00:30:01] Speaker A: Parla parla parla facciamo l'ultima domanda come l'hai vissuto il lavoro con i tuoi fratelli che facevano tutto questo meraviglioso lavoro come la vivevi?
Com'era il vostro rapporto?
[00:30:14] Speaker H: Beh insomma c'era una grandissima complicità.
[00:30:18] Speaker F: Bene.
[00:30:19] Speaker H: Insomma, c'è stata sempre complicità, non c'è stata mai competizione, anche se io doppiavo i maschi.
Un po' perché mio fratello più grande era più grande di me e per quello c'è. Mio fratello più piccolo non gli andava mai di fare il doppiaggio, per cui tante volte è capitato che magari lui non poteva fare una cosa e poi io lo sostituivo. No, insomma, è stata una bella cosa.
E poi mi fa piacere perché adesso voglio spendere una parola anche per i miei fratelli.
Devo dire che sono tre grandissimi professionisti.
Lo sai, no? Insomma, danno voce a Massimo, a Sean Penny, a Riccardo, a Matt Damon e tanti altri. Insomma, per cui capisci che queste torte sono riuscite tutte col buco. Non lo dovrei dire io, no?
Però è così, una cosa rara. Grazie a voi ragazzi.
[00:31:12] Speaker A: Siamo con Fabrizio Temperini. Lavori ormai da tanti anni nella direzione del doppiaggio. Hai doppiato serie iconiche come Chernobyl, mi viene in mente.
O nell'animazione, mi viene in mente Scooby-Doo, Mystery Incorporated e The Looney Tunes Show.
Quindi diciamo che sei molto attivo anche nell'animazione.
[00:31:34] Speaker I: Ultimamente ho fatto, non so se è andata in onda, la nuova serie dei Gremlins animati.
È andata in onda? Curiosa? Divertente? Perché era un po' che non trattavo i cartoni animati.
Però voi che siete i ragazzi e quindi andate a cercare anche diciamo le chicche, le cose che vanno un po' fuori.
Non so se avete visto Doom Patrol, che secondo me è una serie di una bellezza che è tratta da un fumetto Tratta da un fumetto, è una serie folle, meravigliosa, veramente ve lo consiglio, andatela a vedere.
Doom Patrol. Ma non sono dei veri e propri supereroi, sono degli strani esseri. Non è il supereroe per come è inteso il supereroe, capito?
però queste sono le cose che diciamo sono un po' le chicche quelle che poi uno fa con il gusto di sapere che magari non avranno un grande audience ma che chi la vedrà sarà veramente molto soddisfatto tra le serie c'è.
[00:32:33] Speaker A: Anche un altro successo che è Riverdale però so che hai anche diretto tanti film come per esempio Tok Tok allora.
[00:32:42] Speaker I: Vi dico solo una cosa c'era anche Emanuele Rossi fra i personaggi che avete appena intervistato che in alcuni turni non riuscivamo ad andare avanti perché ridevamo come pazzi io in regia e loro a legio perché è un film folle assolutamente folle quindi divertente insomma direi che ormai.
[00:33:03] Speaker A: Da rodato professionista della direzione qual è il tuo approccio tra una serie e un'animazione che magari una serie è più lunga quindi ci vuole più lavoro più.
[00:33:16] Speaker I: Tempo non lo dico io, lo dicono i critici a livello mondiale, oramai le serie sono dei film.
Oramai la serie è studiata come un film, quindi quando mi viene data una serie, poi non è che io vedo mai sempre tutti gli episodi, magari vedo i primi due episodi e da lì devo cogliere le caratteristiche dei personaggi, l'intensità, le cose.
Ma oramai, certo come dici tu, il film è un blocco unico dove tu hai lo svolgimento del personaggio. Nella serie c'è anche questa, fra virgolette, suspense che tu dici, questo è buono ma poi che diventerà.
un serial killer piuttosto che pedo, però insomma è divertente anche questo, è divertente questo, ti tiene vivo, ti tiene attivo, ti diverte insomma, poi è una scelta dei doppiatori, devi andare sempre su persone d'utili che possano avere anche appunto risvolti di questo tipo, perché tu non sai mai dove va a parare un personaggio.
La serie per cui vengo premiato stasera, Sussession, che è la quarta stagione, Nelle altre stagioni c'era il padre, questo tycoon, che teneva insieme le fila di questo impero, scontrandosi con i figli, ma i figli un po' in disaccordo fra di loro, magari erano contro il padre. In questa stagione, dove muore il padre, si scadena proprio una lotta fratricida.
e quindi anche lì per esempio gli attori si sono trovati a tirar fuori emozionalmente i lati oscuri dei personaggi che non è una cosa facile non è solo un fatto legato alla tecnica perché parliamo di professionisti che la tecnica ce l'hanno e sono in grado di...
parliamo proprio da un punto di vista emozionale.
[00:35:02] Speaker A: Però è una bella sfida Quali sono i ruoli con i quali sei rimasto più affezionato e che ti sono rimasti proprio nel cuore?
[00:35:10] Speaker I: Sicuramente Daniel Day Lewis nel mio piede sinistro perché io quando ho visto il film, l'ho visto in originale, ho detto, ma dove hanno trovato un ragazzo con così tanti handicap così bravo come attore? È stata una fatica doppiarlo perché lui a un certo momento recita l'amleto.
Poi l'abbiamo visto tutti agli Oscar, quando prende gli Oscar, con i capelli lunghi perché stava girando L'Ultimo dei Moicani e tu diceva ma questo era Daniel Day-Lewis. Però io l'avevo visto solo in quel ruolo ed è un ruolo a quale sono particolarmente legato.
E poi un altro film che mi piace citare era Il Posto delle Fragole di Chiarostami, che è un regista iraniano che poi è scomparso da poco.
perché c'era lui in direzione ed è stato di una fatica perché con lui abbiamo lavorato sui mezzi fiati.
Mezzi fiati.
È stata una cosa improba, proprio improba. Sono due cose che poi mi sono portato dentro, che mi hanno fatto capire tante cose del lavoro, che veramente non bisogna mai risparmiarsi. Lo dico a voi ragazzi, qualunque sia la strada che intraprenderete o che avete già intrapreso, Metteteci tutta la passione del mondo perché da qualche parte vi porta. Garantito che da qualche parte vi porta. Ci vuole un po' di fortuna, ci vogliono incontri giusti, ma quella passione è già un bel passaporto per andare avanti.
Va bene?
[00:36:34] Speaker A: Grazie mille.
[00:36:34] Speaker I: Facciamo la foto solo con Emanuele.
[00:36:40] Speaker A: Queste erano le prime otto interviste che abbiamo fatto ai nostri mitici doppiatori durante la serata d'onore del Festival del Doppiaggio Voci nell'Ombra. Vi lascio al prossimo episodio con le ultime interviste rimanenti. Grazie per averci seguito e ascoltato.